2.19.10

Fragilità della popolazione anziana

Incidence study of frailty in the elderly population not subjected to prevention measures

Responsabile del Polo

ABSTRACT

Frailty is recognized globally as a paradigm for early detection of situations at risk of adverse events in older people. Research is concentrating on identifying effective and efficient interventions in fostering the reinforcement of the fragile individual's resources.
The aim of this project is to identify and monitor a cohort of seniors in the territory of the city of Rome which, selected on a random basis, define a control sample on which no type of intervention has been carried out. This is an observational cohort study of people 65 and over. The team will be made up of family nurses who will conduct frailty detection and monitoring activities over time.
Through the employment of family nurses and the collaboration of general practitioners, a sample of 1,000 elderly people will be identified as frail results in the Short Functional Geriatric Evaluation (SFGE) questionnaire. The tool is easy and quick to administer and has recently been validated through comparison with the Valutazione Funzionale Geriatrica (VFG) questionnaire
The selection of the sample will allow the construction of a population composed of people aged 65 and over to define the effectiveness of prevention interventions.

BACKGROUND

L'invecchiamento delle nostre popolazioni pone una questione sempre più urgente di programmazione e gestione dell'assistenza sociosanitaria in relazione ai crescenti bisogni assistenziali ed alla cura delle malattie croniche. In questo contesto l’identificazione precoce dell’anziano fragile rappresenta un punto di partenza ormai condiviso a livello internazionale (1). Esiste infatti un ampio e crescente consenso (2-7) sulla necessità di approntare interventi integrati di sanità pubblica centrati sullo screening sistematico della fragilità dell'anziano (8-12) quale condizione in grado di definire in maniera altamente predittiva il rischio del verificarsi di eventi avversi (morte, ospedalizzazione, istituzionalizzazione) (13-16). In accordo con la teoria dei determinanti della salute e la definizione di salute dell’OMS, la fragilità è intesa da un punto di vista multidimensionale (1, 16-22) determinata da fattori non solo fisici ma anche psicologici, sociali ed economici e la sua misurazione effettuata attraverso strumenti multidimensionali (18,19).

Da circa tre anni è attiva a livello europeo e su promozione della Commissione Europea nell’ambito della European Partnership on Healthy Ageing (EIP on AHA) una rete di organizzazioni pubbliche e private impegnate nel confronto di strumenti di valutazione della fragilità ma, soprattutto, nell’implementazione e valutazione di interventi di prevenzione (21). Nell’ambito di questa rete infatti, ma non solo, in Italia ed in Europa numerosi programmi e progetti sono stati recentemente sviluppati per la realizzazione di interventi su campioni di persone di 65 anni ed oltre fragili, al fine di verificarne l’efficacia ed efficienza nei confronti della prevenzione di eventi avversi e della progressione delle malattie croniche.  Si tratta prevalentemente di studi di coorte su persone di 65 anni e più fragili residenti in comunità sulle quali si stanno misurando l’efficacia e l’efficienza di interventi relativi, tra gli altri, al monitoraggio attivo e supporto di carattere sociale; di contrasto alla solitudine e l’isolamento sociale; di supporto attraverso reti informative basate su tecnologia internet; di supporto nutrizionale per il contrasto alla fragilità di carattere fisico; di programmi centrati sulla promozione dell’attività fisica.

 La valutazione di questi interventi permetterà di completare un insieme di conoscenze su una condizione, la fragilità, che potrebbe rappresentare il criterio di accesso ai servizi socio-sanitari, all’interno di un approccio che combini assistenza e prevenzione primaria, secondaria e terziaria. L’individuazione di interventi efficaci potrà definitivamente dimostrare come uno screening della fragilità adottato come approccio sistematico alle problematiche aperte dall’invecchiamento della popolazione e lo sviluppo delle malattie croniche, possa costituire una chiave di successo collegandosi a strumenti efficaci per promuovere una vita in salute e ancora attiva per le persone anziane. Tale approccio può inoltre permettere alla Sanità Pubblica di programmare la propria rete di servizi sociosanitari puntando e selezionando le persone su cui effettivamente impiegare risorse e l’attenzione del sistema, proponendo loro interventi efficaci ed efficienti. Tale approccio è favorevolmente influenzato da una modalità di contatto pro-attiva ed uguale per tutti, in grado di rovesciare l’attuale paradigma che vede i servizi rispondere a richieste assistenziali senza avere chiara la domanda assistenziale complessiva della popolazione di riferimento e con risposte spesso inattuali, inefficaci ed inefficienti ed aumentando le disuguaglianze.

OBIETTIVI DI PROGETTO

Per favorire la pianificazione di interventi integrati ed innovativi per la popolazione anziana fragile è fondamentale definire quali tra gli interventi ed i programmi di intervento risultino efficaci.

Obiettivo generale dello studio è quello di verificare l’efficacia di alcuni interventi di prevenzione della fragilità e dello sviluppo delle malattie croniche.

Obiettivi specifici sono:

  1. Selezionare in maniera casuale un gruppo di controllo costituito da 1.000 adulti di 65 anni ed oltre residente nella città di Roma
  2. Definire l’incidenza della fragilità del campione
  3. Monitorare nel tempo il campione senza effettuare interventi di prevenzione
  4. Attuare il confronto con campioni di coorti appartenenti ad altri studi

METODI E STRUMENTI

Campione

Il campione è costituito da 1.000 persone anziane residenti a Roma. La selezione del campione avverrà in maniera casuale utilizzando liste degli assistiti over 64enni di Medici di Medicina Generale a loro volta scelti in maniera casuale.

 

Strumenti

L’individuazione dei soggetti fragili avverrà tramite il questionario Short Functional Geriatric Evalutation (SFGE), un questionario breve di recente costruzione e validazione (18). Una nuova generazione di strumenti caratterizzati dalla presenza di pochi item e di semplice somministrazione (ad esempio telefonicamente) sono stati validati di recente in Europa per favorire rapide indagini di screening della fragilità sulla popolazione anziana. L’èquipé del Laboratorio di Epidemiologia del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata” ha elaborato nel 2016, un questionario multidimensionale breve costituito da 13 item denominato “Short Functional Geriatric Evaluation” (SFGE). Il questionario è derivato per sintesi dal questionario Valutazione Funzionale Geriatrica (VFG), validato nel 2005, ed altamente predittivo di eventi quali l’istituzionalizzazione, l’ospedalizzazione ed il decesso, nei 5 anni successivi alla somministrazione. I questionari mostrano un buon livello di concordanza ed una rilevante corrispondenza tra i punteggi finali ed il questionario SFGE presenta una discreta sensibilità e specificità.  La capacità del test di avere una discreta specificità con una certa quota di falsi positivi permette di considerare fragili soggetti pre-fragili che, da altre indagini, risultano i maggiori utilizzatori di servizi ospedalieri e conseguentemente meritevoli di rivalutazione. Il questionario breve SFGE è fortemente correlato al VFG e quindi ne potrebbe mutuare le caratteristiche di predittività, che andranno verificate con uno studio ad hoc. Il progetto potrà avere come obiettivo secondario quello di verificare l’utilizzabilità del questionario SFGE.

 

Attività

L'azione di ricerca sarà concentrata su una valutazione della fragilità con il questionario SFGE della popolazione anziana romana selezionata su base casuale. I Medici di Medicina Generale che collaboreranno saranno selezionati in maniera casuale tra quelli operanti nelle diverse ASL romane. Gli infermieri di famiglia formati all’utilizzo del questionario contatteranno i medici individuati e, in maniera casuale sulle loro liste degli assistiti di 65 anni ed oltre, selezioneranno le persone per le quali sarà valutato il profilo di fragilità attraverso un’intervista con il questionario SFGE. Le 1.000 persone selezionate saranno monitorate e rivalutate a distanza di un anno con lo stesso questionario per valutare eventuali differenze riscontrabili. La coorte selezionata costituirà il gruppo di controllo con cui comparare i dati delle coorti su cui saranno stati effettuati interventi di prevenzione. Ciascuna intervista sarà preceduta dalla raccolta del consenso informato sulla ricerca ed il trattamento dei dati. I dati raccolti saranno immediatamente decrittografati cosicché nessuna informazione potrà essere ricollegata al nome e cognome del soggetto ma solo alle informazioni già raccolte ed autorizzate con l’indagine già realizzata. Il database costruito sarà quindi anonimo. Il progetto sarà sottoposto al parere del Comitato Etico Indipendente del Poliliclinico Universitario Tor Vergata.

 

Formazione operatori

Le azioni del progetto saranno gestite attraverso l’impiego di un team di infermieri di famiglia che sarà appositamente formata nelle prime fasi del progetto per effettuare le interviste con il questionario SFGE. 

RISULTATI ATTESI

I risultati attesi del progetto sono connessi con la realizzazione delle azioni del progetto. In particolare, sono:

  1. Infermieri di famiglia formati alla valutazione della fragilità in ambito territoriale
  2. La costruzione di un database sulla fragilità delle persone anziane selezionate e suo aggiornamento
  3. Descrizione dell’evoluzione della fragilità nel tempo e della domanda assistenziale ad essa connessa
  4. Invio di contributi scientifici a congressi nazionali ed internazionali
  5. Presentazione di comunicazioni orali ai congressi
  6. Pubblicazioni
  7. Report intermedio e finale sulle attività del progetto ed i risultati raggiunti

 

I principali indicatori volti alla verifica della qualità scientifica dello studio e dei risultati attesi sono: il numero di persone formate; il numero di interviste effettuate con il questionario SFGE; la ricaduta operativa dei risultati conseguiti; il report finale di svolgimento delle attività di ricerca svolte; il numero di pubblicazioni scientifiche fatte ed il relativo Impact Factor.

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