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Le Artiterapie: alla scoperta di nuove competenze

Le Artiterapie: alla scoperta di nuove competenze

Responsabile del Polo

ABSTRACT

Il progetto verte sulla presentazione di una metodologia di trattamento multidisciplinare in contesto te- rapeutico, collegato ad una esperienza in atto presso una Comunità Terapeutico Riabilitativa Psichiatri- ca dell’area romana. L’intento è mostrare alcune metodologie terapeutico riabilitative tramite arti terapie (audiovisivi, canto, musica …) utilizzate da varie professioni all’interno dei più ampi progetti clinici rivolti a persone affette da disturbo mentale. Parte dei contenuti sarà dedicata anche all’esposizione di contesti clinici pubblici, fortemente radicati sul territorio romano.

Parole chiave: Arti-terapie, canto, cura, musica.

BACKGROUND

Con il termine di arti terapie sono comprese una serie di attività che hanno nel tempo accompagnato il lavoro riabilitativo nella salute mentale. Se vogliamo collocare la nascita delle arti terapie nella salute men- tale, possiamo collocarla in Germania per opera di uno psichiatra contemporaneo di Pinel (autore della “liberazione dei folli dalle catene” durante la rivoluzione francese) Christian Reil, che coniò anche il termine psichiatria e individuò un protocollo di intervento in tre fasi, di cui la terza consisteva in una stimolazione intellettuale caratterizzata da attività di disegno attraverso la quale ristabilire il contatto con il mondo ester- no. Queste esperienze nel tempo si consolidarono con la nascita di veri e propri laboratori di arte terapia, protocolli di ergoterapia con l’intento di trasformare gli ospedali psichiatrici in comunità attente ai bisogni dei pazienti. Nell’ottocento e nella prima metà del novecento l’attenzione della psichiatria si concentrò prevalentemente sulla psicopatologia e sulla classificazione delle malattie.

In ogni caso la produzione espressiva nei manicomi diventò sempre più importante ed entrò a far parte    del percorso terapeutico. Artisti come Munch, Van Gogh, De Pisis, danzatori come Nijinsky, autori teatrali come Artaud furono ricoverati in manicomio. Nel 1922 Hans Prinzhorn pubblicò il primo lavoro sistematico sulla produzione pittorica dei ricoverati in manicomio, primo esempio di quella che verrà chiamata Art Brut. Altri ambiti furono il teatro, che assunse rilevanza e strutturazione definita con lo psicodramma di Moreno, la danza terapia, la poesia e la scrittura, la musica. La musicoterapia ha assunto una sua strutturazione con il modello di Rolando Omar Benenzon (2005). Oggi le arti terapie sono una parte integrante del percorso di “recovery” del paziente affetto da disagio psichico, è riconosciuto il loro valore di recupero delle capacità e risorse relazionali ed espressive della persona. Il tentativo è quello di introdurre le professioni sanitarie a questa modalità di intervento riconoscendone il valore trasformativo dimostrato dalle recenti ricerche nell’ambito delle neuroscienze.

OBIETTIVI DI PROGETTO

Obiettivi generali

Sensibilizzazione e formazione delle professionalità infermieristiche rispetto alle metodologie di lavoro con pazienti affetti da disturbi psichiatrici tramite artiterapie

Obiettivi specifici

    • Proporre cenni teorici in merito agli interventi in salute mentale propedeutici all’autonomia ed al mi- glioramento delle capacità espressive e relazionali.
    • Rielaborazione di esempi di prodotti realizzati tramite le metodologie delle arti terapie.
    • Conoscenza di elementi antropologici relativi ai trattamenti in salute mentale.
    • Esperienza di un setting di arte terapia specifico tramite esibizione del gruppo “musica in cammino”.

Indicatori

    • Aumento delle conoscenze nell’ambito degli interventi di salute mentale tramite arti terapie, valutabi- le attraverso questionario a risposte multiple somministrato al termine del seminario.
    • Somministrazione questionario di gradimento e di valutazione dell’impatto formativo del seminario.

METODOLOGIA

Lezioni frontali con dimostrazioni pratiche.

RISULTATI ATTESI

Rilevanza

La salute mentale rappresenta una delle problematiche cliniche più diffuse, ma delle quali poco si parla. La formazione specifica di infermieri in terapie alternative e/o complementari a quelle farmacologiche può migliorare i risultati che si possono ottenere sugli utenti con disagi mentali. Esistono sul territorio nazio- nale numerosi Dipartimenti di Salute Mentale, all’interno dei quali operano professionisti sanitari di varie qualifiche e con formazioni eterogenee, che arricchiscono ed integrano saperi diversi finalizzati al miglioramento delle patologie psichiatriche.

BIBLIOGRAFIA

  1. Benenzon R.O. Manuale di musicoterapia. Contributo alla conoscenza del contesto non-verbale. Borla Editore, Roma, 2005.
  2. Burton R. The Anatomy of melancholy, parte II, 1621; tr.it. Anatomia della malinconia, a cura di Staro- binski J., Marsilio, Venezia, 1988.
  3. Cross I. The meanings of musical meanings (Comment). In: Physics of life reviews, 8(2): 116-119, 2011.
  4. Dörner K. Il borghese e il folle: storia sociale della psichiatria, Laterza, Roma-Bari, 1975.
  5. Ficino M., Opera Omnia, 2 vol. Basiliae, vol. I, cap. XXVIII, pp. 1453, 1576, S. Marco Litotipo, 2010.
  6. Koelsch S. Brain and music. Wiley, London, 2013.
  7. Foucault M. Storia della follia nell’età classica; Rizzoli, Milano, 1963.
  8. Roberto C. Che cosa sono le arti terapie, Carocci, Roma, 2010.

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