4.17.2

Implementazione delle buone pratiche (audit)

L'applicazione dell'Evidence Based Practice finalizzata all'implementazione delle buone pratiche infermieristiche

Responsabile del Polo

Abstract

Il presente progetto rappresenta la seconda fase del progetto “il miglioramento della pratica clinica infermieristica attraverso l’utilizzo di infermieri clinici esperti ne processo di implementazione delle good clinical prctice, avviato negli anni precedenti. Si prevede la formazione di infermieri esperti clinici (Clinical Nurse Leader=CNL) con elevate capacità di leadership e con competenze avanzate nell’ambito dell’Evidence based Practice, andando ad integrare la formazione di base, integrandola con un corso ad hoc sugli strumenti di implementazione. Tra questi, lo strumento principe è l’audit clinico. L’audit clinico è un processo con cui tutti i professionisti sanitari effettuano una revisione regolare e sistematica della propria pratica clinica e, dove necessario, la modificano” (Primary Health Care Clinical Audit Working Group, 1995). È un’attività continua e sistematica e non occasionale o sporadica; ha come oggetto principale l’appropriatezza dei processi, ma può essere utilizzato per misurare gli esiti assistenziali;  infine, permette di identificare quali aree della pratica professionale devono essere oggetto di miglioramento. Accanto allo strumento di misurazione (audit) è indispensabile definire le "unità di misura", rappresentate da un sistema di indicatori che "esplorano" varie dimensioni della qualità: sicurezza, efficacia, appropriatezza, coinvolgimento degli utenti, equità d’accesso, efficienza. Il progetto ha l'obiettivo di trasferire metodi e strumenti sia per la pianificazione, conduzione, analisi e report dell'audit clinico, sia per costruire un sistema multidimensionale di indicatori di qualità integrato nei processi di governo aziendale.

Il progetto sarà di durata annuale e prevedrà momenti di formazione teorica e sul campo, monitorati attraverso incontri formali ed informali.

Background

La mission del Polo per la pratica clinica è di “Migliorare la pratica clinica infermieristica, promuovendo innovazioni cliniche attraverso la pratica clinica e traslazionale”.

L'efficacia e l’appropriatezza degli interventi sanitari sono divenute valori fondanti dei sistemi sanitari dopo un lungo periodo in cui le modalità di governo della sanità erano esclusivamente guidate da aspetti gestionali-organizzativi quali l'aziendalizzazione, l'efficienza dei servizi, il management. Dal lontano 1972, quando Archibald Cochrane insisteva sull’impossibilità di “raggiungere l’efficienza dei servizi sanitari senza passare per l’efficacia”, abbiamo assistito all’evoluzione dell’Evidence-based Medicine - strumento di pratica professionale e di formazione continua - in Evidence-based Health Care, “strategia mediante la quale le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dei servizi e del raggiungimento-mantenimento di elevati standard assistenziali, stimolando la creazione di un ambiente che favorisca l’eccellenza professionale” (NHS White Paper: A First Class Service, 1998). Considerato che l’attuazione del Governo Clinico e dell’implementazione di pratiche evidencebased, avviene nelle Aziende sanitarie, in particolare nelle sinergie tra le diverse direzioni e le aree clinico-assistenziali, il progetto ha l’obiettivo di introdurre tutti i professionisti alle metodologie, agli strumenti e ai modelli organizzativi per attuare il cambiamento nelle aziende sanitarie.

In Italia sono molto limitate le esperienze di utilizzo di figure intermediarie, cioè portatrici di competenze esperte nell’ambito dell’applicazione dei risultati della ricerca, utilizzate con questa finalità  nelle unità operative. A differenza delle realtà estere i modelli organizzativi più diffusi prevedono soltanto due ruoli all’interno delle unità operative: il coordinatore e gli infermieri di staff. Alcuni infermieri di staff possono svolgere attività di supporto al coordinatore di reparto per funzioni più prettamente organizzative.

La presenza di figure formate e motivate all’EBP all’interno di una organizzazione sanitaria potrebbe rappresentare uno stimolo per promuovere forme di attività legate all’EBP con utilizzazione delle risorse formate disponibili.

Obiettivi di progetto

Obiettivi generali

Innovare la pratica clinica infermieristica attraverso l’utilizzo di infermieri clinici esperti.

 

Obiettivi specifici

•         Individuare  contesti territoriali e di pratica clinica in cui avviare i progetti di miglioramento attraverso il coinvolgimento dei direttori dei servizi infermieristici e delle direzioni generali della ASL-policlinici universitari e delle associazioni professionali italiane.

•         Motivare ed ottenere la collaborazione degli infermieri clinici esperti in grado di guidare la revisione della pratica clinica negli ambiti di pratica considerati prioritari, selezionati sulla base di criteri stabiliti.

•         Fornire agli infermieri clinici esperti indicazioni comuni di lavoro anche attraverso attività formative (ad es. sull’EBN).

•         Costituire i nuclei operativi nei contesti individuati ad opera dei clinical nurse leader.

•         Individuare 2-3 problemi di pratica clinica prioritari nelle varie aree cliniche individuate e verificare dell’esistenza di evidenze scientifiche a supporto dei cambiamenti.

•         Verificare l’applicazione dei cambiamenti e valutare l’efficacia degli interventi proposti

•         Creare una rete di collegamento con i Centri nazionali ed internazionali EBN, con le associazione professionali italiane e internazionali.

•         Rivedere e/o creare gli standard di pratica clinica relativi alla aree individuate.

•         Diffondere le esperienze di miglioramento della pratica clinica, anche attraverso iniziative a livello locale e nazionale.

 

Indicatori

- Individuazione di almeno tre  AS/AO/IRCCS da coinvolgere nel progetto.

- Individuazione di almeno 20 clinical nurse leader interessati al progetto in possesso di esperienza clinica consolidata nell’area prescelta, qualità e quantità di esperienza professionale, conoscenza della lingua inglese.

- Organizzazione di 2 incontri con i nurse leader per illustrare il progetto.

- Creazione di un network dei clinical nurse leader e degli esperti in EBN che hanno contribuito alla loro formazione.

- Organizzazione di almeno 2 incontri formativi frontali e successiva formazione sul campo.

- Elaborazione di almeno 2 documenti di ricerca secondaria, o report di audit clinici, da parte dei gruppi di miglioramento.

Metodologia

Disegno dello studio

Il progetto sarà svolto sotto forma di formazione sul campo per la creazione di gruppi di miglioramento EBN.

Campione

Saranno selezionati circa 20 infermieri esperti (clinical nurse leader in EBP) che lavorano presso ASL/AO/IRCCS della Regione Lazio).

Strumenti

E’ previsto un percorso di formazione tutoriale FSC ECM.

Procedure

Il gruppo di infermieri esperti clinici formato nella prima fase del progetto costituiranno dei gruppi operativi (task force) intra-aziendali o interaziendali, che applicheranno le strategie di implementazione dell’evidence based practice. La presenza capillare nei contesti clinici permetterà anche di individuare quali problemi di pratica clinica non hanno ancora una soluzione efficace e darà indicazione ai CNL sugli argomenti da approfondire nella loro produzione di letteratura secondaria.

Risultati attesi

Sarà costituito almeno un gruppo di miglioramento formato da 20 Clinical Nurse Leader, con competenze avanzate in EBN, capaci di costituire una task force in grado di innovare la pratica clinica infermieristica nelle Aziende Sanitarie individuate.

 

Indicatori

-Sono individuati almeno 20 CNL;

-Il 90% dei CNL partecipano  agli incontri del gruppo di  miglioramento  EBP;

-Sono prodotti almeno 2 documenti per il miglioramento della pratica clinica infermieristica.

 

Rilevanza

Attualmente l’applicazione dei risultati della ricerca nella pratica è un problema di rilevanza a livello sia delle organizzazioni sanitarie che dei professionisti sanitari. Si ritiene, infatti, che l’efficace uso dei risultati della ricerca nella pratica clinica migliorerà la qualità e il rapporto  costi-efficacia dell’assistenzasanitaria.

L’introduzione nelle realtà cliniche italiane di figure esperte che possono fungere da intermediari tra ricerca e applicazione dei risultati della ricerca potrebbe rilevarsi un modello efficace  riproponibile anche in altri contesti di pratica.

Bibliografia

         Benjamin A. Audit: how to do it in practice. BMJ 2008;336:1241-5.

          Cinotti R, Cartabellotta A. Progettare, realizzare, verificare un audit clinico. Agenzia Sanitaria Regione Emilia-Romagna, Settembre 2000.

          A Practical Handbook for Clinical Audit. Clinical Governance Support Team. March 2015.
National Institute for Clinical Excellence. Principles for Best Practice in Clinical Audit. Oxford, Radcliffe Medical Press, 2002.

          Hysong SJ. Meta-analysis: audit and feedback features impact effectiveness on care quality. Med Care 2009;47:356-63.

          Foy R, Eccles MP, Jamtvedt G, et al. What do we know about how to do audit and feedback? Pitfalls in applying evidence from a systematic review. BMC Health Serv Res 2005;5:50.

          Johnston, G, Crombie, I K, Alder, E M, Davies, H T O, Millard, A. Reviewing audit: barriers and facilitating factors for effective clinical audit. Qual Health Care 2000;9:23-36.

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