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Bisogni e burden dei caregiver nello scompenso cardiaco

Area clinica
2.17.9

Bisogni e burden dei caregiver nello scompenso cardiaco

Bisogni e burden dei caregiver nello scompenso cardiaco; sono correlati con le caratteristiche dei pazienti e dei caregiver?

Responsabile del Polo

Abstract

Lo scompenso cardiaco (SC) viene considerato una patologia pandemica con alti tassi di prevalenza. È stato stimato che 26 milioni di persone siano affette da SC in tutto il mondo (Ponikowski et al., 2016). In Europa, lo SC colpisce 15 milioni di persone, pari al 2,2% della popolazione (Zarrinkoub et al., 2013). Lo SC è una patologia che aumenta in prevalenza con l'età e colpisce più del 25% della popolazione di età compresa tra i 75 e gli 84 anni. Lo scompenso cardiaco sta anche aumentando la sua prevalenza complessiva (ESC, 2014). È stato stimato che, tra il 2013 e il 2030, il numero di persone che soffrono di scompenso cardiaco aumenterà del 25% (Vai et al., 2013). Coloro che soffrono di scompenso cardiaco richiedono un alto grado di assistenza e necessitano di mantenere un regime di autocura adeguato per evitare l'aggravarsi della patologia e per mantenere il proprio benessere psicologico. Un caregiver informale è un individuo non pagato, sia all'interno che all'esterno della famiglia, che fornisce la maggior parte dell'assistenza al paziente (National Alliance for Caregiving, 2015; Wrubel, 2001). Questa assistenza può comprendere le esigenze personali, le faccende domestiche, la gestione delle finanze personali, la gestione di servizi esterni o visite periodiche al ricevente dell'assistenza. Tuttavia, la nostra conoscenza delle bisogni dei caregiver - per le quali si intendono tutti i tipi di bisogni, tra cui sociali, (socio)economici, fisici, emotivi, psicologici e ambientali - è ancora scarsa. Lo scopo di questo studio è di descrivere la correlazione tra bisogni e burden dei caregiver e le caratteristiche dei pazienti affetti da scompenso cardiaco e dei loro caregiver in tre paesi europei: Italia, Spagna e Paesi Bassi. Metodo: Studio multicentrico con metodo misto sequenziale esplorativo. Prima fase qualitativa con interviste semistrutturate ai caregivers. Seconda fase: studio longitudinale. Questa fase comprenderà due batterie di strumenti psicometrici validi: uno per i pazienti e uno per i caregiver. Una serie di variabili demografiche saranno raccolte presso il primo punto di misurazione e verificate (per i pazienti) tramite cartella clinica. L’indagine sarà condotta in tre momenti: a un tempo zero, a sei mesi da questo e a un anno. I dati qualitativi saranno analizzati utilizzando Atlas-ti, mente per i dati quantitativi verrà utilizzata la versione 22 di SPSS (IBM Corp. 2015) e la versione 9.3 o successiva di SAS, o il software STATA. Questo studio permetterà di conoscere i bisogni, a livello europeo, della popolazione dei caregivers. Conoscere questi bisogni consentirà ai professionisti della salute di poter agire, prevenendo, il burnout del caregiver; migliorando la qualità di vita sua e dell’assistito.

 

Parole chiave: scompenso cardiaco, self-care, metodo misto, caregiver

Background

Lo scompenso cardiaco (SC) viene considerato una patologia pandemica con alti tassi di prevalenza. È stato stimato che 26 milioni di persone siano affette da SC in tutto il mondo (Ponikowski et al., 2016). Negli Stati Uniti, è stato stimato che lo SC colpisca 5,7 milioni di persone (Mozaffarian et al., 2016), pari al 2,1% della popolazione totale. In Europa, lo SC colpisce 15 milioni di persone, pari al 2,2% della popolazione (Zarrinkoub et al., 2013). Lo SC è una patologia che aumenta in prevalenza con l'età e colpisce più del 25% della popolazione di età compresa tra i 75 e gli 84 anni. Lo scompenso cardiaco sta anche aumentando la sua prevalenza complessiva (ESC, 2014). È stato stimato che, tra il 2013 e il 2030, il numero di persone che soffrono di scompenso cardiaco aumenterà del 25% (Vai et al., 2013).

Lo SC è una patologia dalle gravi conseguenze. La mortalità a causa dello SC è elevata (Gomez-Soto et al., 2011): dopo la diagnosi, i tassi di mortalità a 30 giorni, un anno e quattro anni sono rispettivamente del 12,1, 28,8 e 61,4%. Il tasso di mortalità dopo cinque anni, per lo SC, è simile a quella di alcuni tipi di cancro (58 e 59%, rispettivamente) (Stewart, 2010). Lo scompenso cardiaco è inoltre associato ad una scarsa qualità della vita (Nieminen et al., 2015) e a sintomi e disagi fisici e psicologici simili a quelli del cancro (Bekelman et al., 2009). Lo scompenso cardiaco si associa inoltre a costi elevati (Cook et al. 2014).

Coloro che soffrono di scompenso cardiaco richiedono un alto grado di assistenza e devono mantenere un regime di autocura per evitare l'aggravarsi della patologia e per mantenere il proprio benessere psicologico (Gallacher, Maggio, Montori, e Mair, 2011). Inoltre, il deficit cognitivo, che colpisce dal 25 al 50% degli adulti affetti da scompenso cardiaco, e la comorbilità possono rappresentare delle condizioni aggiuntive che riducono la qualità dell'autocura dei pazienti (Dickson, Buck, e Riegel, 2013; Dodson, Truong, Towle, Kerins, & Chaudhry, 2013; Gure et al, 2012). In base a queste premesse, i caregiver informali possono offrire un contributo importante per l'assistenza ai pazienti anche se le nostre conoscenze sui loro bisogni sociali, (socio)economici, fisici, emotivi, psicologici e ambientali, sono ancora scarse.

Recentemente, sono stati condotti diversi studi sul contributo dei caregiver nell'assistenza ai pazienti con scompenso cardiaco (Buck et al., 2015) ma le conoscenze sul caregiving dello SC, sono ancora scarse (Bahrami et al., 2014; Bekelman et al., 2011; Lijeroos et al., 2014; Pressler et al., 2009; Wingham et al., 2015).

Nonostante l'importanza dei caregiver nell’assistenza allo SC, pochi studi si sono interessati ai bisogni ed al burden dei caregiver e nessuno studio europeo ha fornito un quadro completo dei problemi affrontati dai caregiver. Inoltre, è ancora carente la letteratura che descrive il rapporto tra i bisogni ed il burden dei caregiver e le caratteristiche dei caregiver e dei pazienti

Obiettivi di progetto

Lo scopo di questo studio biennale è quello di descrivere la correlazione tra bisogni e burden dei caregiver e le caratteristiche dei pazienti affetti da scompenso cardiaco e dei loro caregiver in tre paesi europei: Italia, Spagna e Paesi Bassi. Questo studio utilizzerà un approccio a metodo misto e sarà dunque fornita una risposta ai seguenti quesiti di ricerca qualitativi e quantitativi durante i due anni dello studio:

Domande di ricerca qualitativa per il primo anno dello studio:

Quali sono i bisogni e quali sono le caratteristiche del burden dei caregiver informali di pazienti affetti da scompenso cardiaco?

Esiste una correlazione tra i bisogni dei caregiver ed il loro burden?

Domande di ricerca quantitativa per il secondo anno dello studio:

I bisogni ed il burden dei caregiver vengono influenzati dalle seguenti caratteristiche del caregiver? capacità cognitive, qualità della vita, comorbilità o problemi fisici, competenza nel fornire assistenza, ansia e depressione, sostegno sociale, contributo al self-care del paziente e self-efficacy, mutualità con pazienti affetti da scompenso cardiaco, e resilienza?

 

I bisogni ed il burden del caregiver sono influenzati dalle seguenti caratteristiche del paziente?

Capacità cognitive, durata dello scompenso cardiaco, gravità dello SC secondo la classificazione NYHA (New York Heart Association), autocura e self-efficacy, dipendenza dall'assistenza, mutualità con il caregiver, ansia e depressione, e resilienza.

Esistono diversi cluster/tipologie in merito a bisogni e burden dei caregiver?

 

Domanda di ricerca qualitativa e quantitativa:

 

Esistono delle somiglianze fra i bisogni e burden dei caregiver nei tre paesi considerati (Italia, Spagna e Paesi Bassi?

Metodologia

Disegno dello studio

Condurremo uno studio sequenziale esplorativo a metodo misto comprendente una fase qualitativa seguita da una fase quantitativa. Un disegno a metodo misto sequenziale esplorativo è un disegno in cui il ricercatore prima esamina i dati qualitativi per poi utilizzare i risultati dei dati qualitativi nella seconda fase quantitativa al fine di comprendere meglio i risultati. Di conseguenza, i risultati dei dati quantitativi si basano sui risultati del database iniziale. L'obiettivo di questa strategia è quello di sviluppare misurazioni migliori con campioni specifici della popolazione, verificando se i dati di pochi individui (nella fase qualitativa) possono essere generalizzati ad un campione di popolazione di grandi dimensioni (in fase quantitativa) (Creswell, 2013). Questo metodo può arricchire i dati raccolti e rende possibile triangolare e integrare i dati quantitativi e qualitativi (Onwuegbuzie et al., 2005).

Figura 1. Quadro concettuale dello studio

 

Metodo di campionamento

Verrà impiegato un approccio di maximum variation per includere i caregiver ed i pazienti con caratteristiche diverse, secondo la classificazione NYHA, il tempo dalla diagnosi e lo scompenso cardiaco (ad esempio, frazione di eiezione ridotta o preservata).

Raccolta dei dati

La raccolta dei dati si svolgerà in due fasi.

Fase uno

In questa fase, la porzione qualitativa dello studio sarà condotta con interviste semi-strutturate con i caregiver, che saranno effettuate senza il paziente. Prevediamo di includere 30 caregiver in ogni Paese, dal momento che la letteratura (Adler & Adler, 2016) suggerisce che un buon esempio per gli studi a metodo misto varia da 12 a 60 partecipanti. Verrà adottato un approccio qualitativo durante le interviste al fine di conoscere più approfonditamente i bisogni ed il burden dei caregiver. Il ricercatore incoraggerà gli intervistati a raccontare le loro esperienze spontaneamente tramite un processo induttivo, caratterizzato dall'approfondimento di domande e riflessioni sulle esperienze vissute dei partecipanti. La traccia per l'intervista semi-strutturata conterrà 21 domande a risposta aperta, che saranno utilizzate dall'intervistatore come supporto durante la narrazione dei partecipanti (Atkinson, 2002).

Fase due

La seconda fase dello studio sarà uno studio longitudinale. Questa fase comprenderà due batterie di strumenti psicometrici validi: uno per i pazienti e uno per i caregiver. Una serie di variabili demografiche saranno raccolte a tempo zero e verificate (per i pazienti) tramite cartella clinica. Questionari utilizzati per i pazienti e per i caregiver

Alcuni dei questionari saranno utilizzati per entrambe le parti della diade caregiver-paziente. Gli aspetti che vogliamo esplorare in modo similare sono: l'ansia e la depressione, la dipendenza dall'assistenza, il livello di deterioramento cognitivo, mutualità e resilienza.

Questionari solo per i pazienti

L'aspetto considerato nei questionari solo per i pazienti è la self-efficacy, che sarà valutata con la scala del self-care confidence del Self-Care of Heart Failure Index (SCHFI) di Riegel (2010).

Questionari solo per i caregiver

Gli aspetti esplorati solo per i caregiver sono: il burden il sostegno all'autocura, comorbilità, preparazione, qualità della vita, qualità del sonno e sostegno sociale.

 

Analisi dei dati

Fase uno: Una metodologia qualitativa verrà impiegata per interpretare i risultati. Per classificare i dati qualitativi, verrà effettuata un'analisi di contenuto da parte di due ricercatori indipendenti. Le trascrizioni delle interviste verranno codificate e classificate per identificare i principali concetti ricorrenti. Successivamente, questi concetti verranno inclusi in categorie. A seguito di un processo di riflessione e di discussione, le categorie finali saranno raggruppate in temi sulla base del metodo del consenso dei ricercatori (Graneheim et al., 2004). Verranno osservati i criteri di Lincoln e Guba (1985) per stabilire l'affidabilità durante l'analisi e al fine di garantire il rigore scientifico. Tutti i dati saranno analizzati utilizzando il software Atlas TI. Per migliorare la qualità delle analisi, saranno impiegate sia per la triangolazione dei dati (dati provenienti da diversi paesi) che la triangolazione dei ricercatori (più ricercatori coinvolti in entrambe le analisi e raccolta dati).

Fase due: Al fine di individuare il rapporto tra bisogni e burden dei caregiver e caratteristiche di pazienti e caregiver, implementeremo un modello di rete causale per identificare le correlazioni causali tra le variabili studiate. Questo è un modello che definisce la correlazione tra le variabili di interesse e specifica inoltre la relazione causale tra esse, verrà dunque utilizzato un approccio Bayesiano. Per le variabili continue, saranno utilizzate statistiche descrittive come la media e la deviazione standard o il valore mediano e lo scarto interquartile, mentre n (%) sarà utilizzato per le variabili categoriali per riassumere le caratteristiche demografiche dei caregiver. Saranno utilizzati il T-test in coppie e il Test dei ranghi con segno di Wilcoxon per confrontare il cambiamento dal valore di riferimento per il punteggio totale di tutte le variabili raccolte in diversi momenti; lo stesso test sarà utilizzato per ogni intervallo di tempo.

Risultati attesi

Questo studio permetterà di avere una overview sui bisogni e sul burden dei caregiver informali di pazienti affetti da scompenso cardiaco. Conseguentemente, si potranno disegnare interventi atti a migliorare la qualità di vita che saranno più personalizzati e culturalmente sensibili, nella prospettiva di influenzare positivamente il self-care e il caregiving stesso.

 

Rilevanza

Lo SC rappresenta un importante problema di sanità pubblica, ed il suo incremento esponenziale accentua ulteriormente la necessità di intervenire per contrastare il problema. Questo richiede interventi atti a migliorare la qualità di vita dei pazienti e a ridurre il burden della patologia a 360 gradi. Per poter fare ciò è necessario conoscere bisogni ed il burden dei caregiver al fine di fornire interventi personalizzati.

Bibliografia

9. BIBLIOGRAFIA

 

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