ICN: "Priorità agli infermieri per il vaccino Covid-19"

ICN: "Priorità agli infermieri per il vaccino Covid-19"

27/07/2020

L’International Council of Nurses (ICN) ha chiesto ai Governi di tutto il mondo di riconoscere il ruolo essenziale degli infermieri e degli altri operatori sanitari nella battaglia al COVID-19, chiedendo di disporre prioritariamente dei vaccini contro il virus.

L’ICN è una Federazione che riunisce più di 130 Associazioni internazionali di infermieri, rappresentandoli ovunque nel mondo. Gestito dagli infermieri, opera per garantire un’assistenza di qualità a tutti e politiche sanitarie valide a livello globale.

Il suo Chief Executive Officer, Howard Catton, ha spiegato: “Gli operatori sanitari sono in prima linea contro il COVID-19 e la richiesta di vaccinarli per primi è la cosa più giusta da fare. Anche per salvaguardare i sistemi sanitari nazionali, minacciati dalla pandemia ancora in corso, e per prepararsi alla minaccia di una seconda ondata”.

L’ICN ha stimato che l’8% di tutti i casi COVID-19 riguardano gli operatori sanitari e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ritiene che questa percentuale potrebbe arrivare fino al 10% (ovvero, 1,5 milioni di casi), rivelandosi in costante aumento. “Bisogna tutelare la salute e il benessere di infermieri e degli altri operatori sanitari, oltre che quella dei loro pazienti e dei sistemi sanitari in cui lavorano”. Gli infermieri non dovrebbero mai essere esposti a rischi inutili: hanno diritto, come tutti gli altri lavoratori, alla sicurezza. Eppure tutti parlano della carenza di DPI, di pochi test, dell’intensità e della pressione a cui stanno facendo fronte e della mancanza di un adeguato supporto psicologico. Tutti esempi chiari di quanto i Governi siano stati lenti a dare priorità agli operatori sanitari. “L’attuale, terribile situazione è aggravata anche dalla mancanza di dati sistematici sui tassi di infezione e sui decessi tra gli operatori sanitari. L’ICN ha richiesto di conoscerli da marzo. La politica deve proteggere gli infermieri e gli altri operatori sanitari perché, così facendo, possono continuare a fare il loro lavoro di cura e di prevenzione della diffusione del virus, contribuendo alla salvaguardia del sistema sanitario in cui prestano servizio e che ora scricchiola sotto la tensione della pandemia”, ha concluso Catton.